La sterlina dopo Brexit

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Febbraio 2021

Il seguente articolo discute l'impatto dell'uscita finale del Regno Unito dalla Comunità europea sulla sterlina britannica (GBP). Alla fine dell'anno scorso, dopo una lunga e inarrestabile lotta tra due partner, Gran Bretagna e Unione Europea, è stato finalmente raggiunto un accordo sulla Brexit. L'accordo commerciale stabilisce che la maggior parte dei prodotti coinvolti nel commercio di merci, inclusi cibo, abbigliamento, macchinari e elettrodomestici, saranno esenti da dazi doganali, il che è vantaggioso per i produttori di entrambi i blocchi. Tuttavia, ci sono alcune voci nel contratto che dicono che il partner britannico potrebbe avere alcuni problemi e quei problemi potrebbero influenzare la forza della loro valuta.

Affinché le merci siano esenti dalla tassa di importazione, devono soddisfare determinate condizioni. Uno di questi riguarda l'origine del prodotto stesso. Molti prodotti contengono molti elementi di cui sono composti. Prendiamo ad esempio un'auto, che rientra in questa categoria. Affinché un'auto assemblata nel Regno Unito possa entrare nella categoria duty-free, almeno il 60% del suo valore deve essere fabbricato nel Regno Unito o in uno o più paesi appartenenti alla Unione europea. Ciò potrebbe creare un grosso problema per l'industria britannica, che viene fornita con prodotti semilavorati principalmente dalla Cina e da alcuni altri paesi asiatici, nonché dalla maggior parte dei paesi occidentali. Molte aziende si sono rese conto che questo sarà uno dei problemi chiave che si apriranno per poter continuare ad esportare in Europa a prezzi competitivi.

Oltre a questa condizione sull'origine del prodotto, esiste un'altra regola potenzialmente pericolosa, la cosiddetta clausola di pari condizioni. Cosa prevede? Il prodotto rimane nella fascia duty-free fino a quando non ci sono differenze significative in termini di norme e regolamenti. Nessuna delle due parti deve abbassare i propri standard se vuole che il libero scambio continui. Nel caso in cui gli standard britannici iniziassero a discostarsi da quelli europei, una serie di prodotti a cui si applicano tali standard potrebbe essere rimossa dall'elenco dei prodotti in libero scambio. La lunga presenza della Gran Bretagna nella Comunità Europea ha portato al fatto che un gran numero dei loro standard sono stati armonizzati con quelli europei, quindi si prevede che non ci sarà tale divergenza da parte degli isolani. C'è un certo timore degli inglesi, che in caso di relazione tesa con il partner europeo, quest'ultimo possa intraprendere un cambiamento nei suoi standard per mettere in difficoltà lo stato britannico.

Tutti i modelli commerciali che hanno costruito e studiato presso varie università e istituzioni scientifiche britanniche, dimostrano che gli scambi di merci tra questi due partner saranno notevolmente ridotti, visti gli ostacoli che il nuovo trattato inevitabilmente impone. Di conseguenza, alcuni prezzi all'importazione aumenteranno e alcune commesse per l'esportazione andranno semplicemente perse a causa della perdita di competitività. Normalmente questo problema avrà un impatto significativamente maggiore sull'economia dell'isola e sulle loro finanze, poiché la dipendenza della Gran Bretagna dall'Europa è molto più alta.

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Una riduzione del commercio con l'Europa, il più grande mercato unico del Regno Unito, significherà una riduzione della domanda per la sua valuta e quindi un valore inferiore della sterlina. Potrebbe anche significare che le aziende britanniche dovranno affrontare una minore concorrenza da parte degli esportatori dell'UE, il che potrebbe portare a una riduzione della produttività. La riduzione della produttività nel Regno Unito potrebbe anche causare la caduta di valore della sterlina, poiché in quel caso la svalutazione, il deprezzamento del denaro, è l'unica alternativa per mantenere la competitività internazionale.

Oltre al commercio di merci, un elemento molto significativo che costituisce gran parte del prodotto interno lordo della Gran Bretagna sono i servizi. Il Regno Unito, o Londra come sede della finanza, ha un mercato finanziario molto ampio in Europa, che anche in questo caso è il più grande mercato unico. L'accordo di lasciare la Comunità europea non include gli scambi di servizi. Le due parti stanno ancora negoziando un accordo che dovrebbe includere questo elemento. I due paesi europei più forti, Germania e Francia, vogliono conquistare a tutti i costi la parte del mercato dei servizi dominato dagli inglesi, quindi è difficile aspettarsi che questi negoziati porteranno a un esito favorevole per gli isolani ed anche questo contribuirà a ridurre il commercio.

In questo primo periodo, subito dopo l'entrata in vigore formale della Brexit, dall'inizio del 2021, a causa dei suddetti problemi, è impossibile per il Regno Unito mantenere lo stesso livello di attività rispetto al periodo precedente. Molti ritengono che l'attività rimarrà ridotta anche nei prossimi anni, soprattutto nel caso in cui non riusciranno a raggiungere un accordo soddisfacente sugli scambi di servizi. Poiché i servizi sono la parte più consistente dell'economia britannica, il mancato raggiungimento di un tale intesa potrebbe ridurre significativamente la domanda della sterlina nei mercati europei, più di ogni altra cosa.

Riassumendo la situazione, molto probabilmente l'accordo Brexit contribuirà alla tendenza al ribasso della sterlina nei confronti dell'euro e del dollaro. Questo fatto provocherà un aumento dei prezzi nei negozi britannici e la loro visita all'estero sarà più costosa. Molti ritengono che nei prossimi anni l'euro raggiungerà un pareggio in termini del valore nominali con la sterlina britannica.

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