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Operare nel Forex è molto semplice, ma il Forex è pieno di abbreviazioni e di procedure semplificate per la necessità di agire prontamente e di prendere la giusta decisione nei tempi più brevi possibili. Tutte queste abbreviazioni e semplificazioni non sono sempre immediatamente chiare ad un trader inesperto, alle prime armi, e allora vediamo e chiariamo i concetti base legati a questo mercato finanziario.

Coppie di Valute

La vera merce del Forex sono le coppie di valute, in inglese "currency pairs", ed i termini e le procedure usate sono adattate a questo fatto. In effetti, è più semplice pensare ad una coppia di valute, anziché a due valute che la compongono. Seguendo la regola d'oro, compra basso e vendi alto, e viceversa, quando tu:
  • compri una coppia di valute, per avere un guadagno, il prezzo deve salire; compri a prezzo basso e rivendi a prezzo alto.
  • vendi una coppia e per avere un'utile il prezzo deve scendere; vendi alto e ricompri basso.

Se le cose vanno al contrario, si ha una perdita.

La prima valuta di una coppia e la valuta base, in inglese "base currency", mentre la seconda si chiama la valuta di quotazione, in inglese "quote currency". Considerando la coppia EUR/USD, l'euro (EUR) è la valuta base, mentre il dollaro (USD) è la valuta di quotazione.

Forex - commercio con le valute

Quando operi con una coppia, l'importo che tratti si riferisce alla valuta base, perciò se vendi 100.000 EUR/USD, vendi praticamente 100.000 EUR contro USD e se compri 100.000 EUR/USD, in pratica compri 100.000 EUR, sempre ovviamente contro USD. Sul mercato Forex, un importo di 100.000 in valuta base si chiama "contratto standard" (in inglese "standard contract"), oppure "lotto" (in inglese "lot").

Mentre il valore dell'operazione si esprime sempre in valuta base, il profitto o la perdita, si esprime nella valuta di quotazione, in quanto il prezzo della coppia è espresso nella valuta di quotazione. Se compri la coppia EUR/USD ad un prezzo di 1,5000 e la rivendi a 1,5010, hai guadagnato 0,0010 USD per ogni EUR che hai comprato. In altre parole, hai guadagnato 10 pips (punti). Un pip, o un punto, nel linguaggio Forex si riferisce alla più piccola misura per la quale una quotazione possa cambiare e usualmente corrisponde ad un decimillesimo di unità.

Spread

Ogni coppia di valute ha due prezzi: il prezzo del denaro, in inglese "bid price", ed il prezzo della lettera, in inglese "ask price". Supponendo che la coppia EUR/USD è quotata 1,5000/1,5003:
  • il primo valore (1,5000) è il cosiddetto prezzo del denaro, cioè il prezzo al quale il mediatore (in inglese "broker") compra la coppia di valute e che tu ottieni quando vendi la coppia;
  • il secondo valore (1,5003) è il cosiddetto prezzo della lettera, il prezzo al quale il mediatore vende la coppia e che tu paghi quando compri la coppia.

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La differenza tra il prezzo del denaro e quello della lettera si chiama spread (è un termine inglese, ben radicato anche in Italia) ed è il guadagno del mediatore. Se lo spread è di 3 punti, come nell'esempio su esposto, quando scambi 100.000 EUR/USD, il mediatore guadagna 100.000 x0,0003 = 30 USD, non importa se tu hai guadagnato oppure perso su tale operazione.

Una differenza minore tra i due prezzi è migliore per il trader perché così ottiene un maggiore utile. Se il prezzo di una coppia cresce di 10 punti, da 1,5000/1,5003 a 1.5010/1.5013, guadagni soltanto 7 punti, visto che hai comprato a 1,5003 e hai venduto a 1,5010.

Leva finanziaria e Margine

Se comprassi una coppia di valute per un importo normalmente accessibile ad un trader privato, diciamo di 1.000 EUR, ed il prezzo aumenta del 1%, tu guadagneresti poco, cioè 10 EUR, ma il tuo mediatore guadagnerebbe pochissimo, soltanto 30 centesimi di euro. Non sarebbe un grande affare per te, ma sarebbe molto peggio per il mediatore. Lui spende il suo tempo e deve guadagnarsi lo stipendio, ma con una media di 30 centesimi per un'operazione dovrebbe lavorare tantissimo, e nemmeno così riuscirebbe ad assicurarsi uno stipendio decente.

Così gli operatori finanziari hanno inventato la leva finanziaria: il cliente deve depositare soltanto una piccola parte dell'operazione corrispondente al presunto rischio della stessa, il cosiddetto margine, ed il resto dell'investimento coprirà il mediatore. Il margine richiesto varia dal 0,5% al 4%, e dipende dal mediatore, mentre la leva finanziaria (è il valore inverso della percentuale del margine) varia, rispettivamente, da 1:30 (limitato dall'ESMA per i clienti al dettaglio) a 1:1.

Applicando una leva 1:10 all'esempio sopra riportato, il tuo profitto, e anche quello del mediatore, si moltiplica per 10 e diventa 100 EUR (10% del tuo investimento), anziché 10 EUR, mentre il mediatore guadagna 3 EUR, anziché 30 centesimi. Stai comunque attento con le leve alte: i profitti si moltiplicano, ma si moltiplicano anche le perdite. Nello stesso esempio, con la leva 1:10, nel caso il prezzo scendesse del 10%, perderesti l'intera somma investita (1.000 EUR).